Il papillomavirus umano (HPV) è un virus a DNA in grado di infettare l’uomo e attualmente è l’IST (infezione sessualmente trasmissibile) più diffusa, sia tra le donne che tra gli uomini.
Dal 2006 è iniziata la campagna vaccinale che mira a ridurre la diffusione di questo virus tra la popolazione, ma attualmente il grado di copertura non solo in Italia ma in tutta Europa, non ha raggiunto i livelli auspicati.
Sono stati identificati circa 120 ceppi virali alcuni dei quali si manifestano con verruche sulla cute, mentre altri (soprattutto i tipi 6 e 11) possono provocare la comparsa dei condilomi, piccole escrescenze rosacee allungate, singole o multiple, a livello degli organi genitali esterni (pene nell'uomo, grandi e piccole labbra nella donna), della regione intorno all'ano, della bocca e della gola (oro-faringe)
I condilomi, che costituiscono la patologia a trasmissione sessuale maggiormente riscontrata sul territorio italiano soprattutto a carico della fascia di età tra i 15 e i 40 anni, non danno disturbi (sintomi), ma tendono ad aumentare di numero e a ripresentarsi (recidivare) nel tempo.
Altri tipi di HPV (soprattutto 16 e 18) possono provocare, a distanza di anni, la comparsa di lesioni pre-tumorali (pre-neoplastiche) e del carcinoma, tumore maligno che si verifica più frequentemente a carico del collo dell’utero (cervice uterina).
Questo tumore rappresenta uno dei tumori più diffusi tra le donne, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, mentre in Italia risulta in calo in conseguenza delle campagne di prevenzione svolte.
Il carcinoma correlato all'HPV può interessare, seppure più raramente, il pene e l'ano mentre risulta in aumento, soprattutto nei giovani, il carcinoma della bocca e della gola.
Il contagio avviene prevalentemente per contatto diretto, attraverso la pelle e i genitali, ma alcune forme di verruche possono essere trasmesse anche per via indiretta (bagni pubblici, piscine, ambiente domestico).
I tipi di HPV causa di condilomi sono, generalmente, trasmessi per via sessuale e l’uso del preservativo (maschile o femminile) protegge solo le zone coperte
L'infezione può essere prevenuta mediante specifici vaccini (bivalente, tetravalente o nonavalente) da somministrare, preferibilmente, prima dell’inizio dell’attività sessuale.
La prevenzione del carcinoma della cervice uterina richiede che le donne effettuino, a partire dai 25 anni di età, il test HPV, che ricerca il DNA virale nella mucosa della cervice uterina e il test citologico di Papanicolau, chiamato anche pap test (prelievo attraverso una spatolina e successiva analisi delle cellule che rivestono il collo dell’utero).
Gli uomini, in presenza di lesioni o formazioni sospette sui genitali esterni o sulla regione anale, devono indirizzarsi verso un accertamento istologico e virologico.
L’accertamento della presenza di condilomi (diagnosi) avviene, generalmente, mediante l’osservazione diretta nell'ambito di una visita medica specialistica e non sono, di solito, richiesti esami istologici o strumentali, a meno che i condilomi siano presenti in aree non esterne e non facilmente osservabili (canale cervico-vaginale, faringe).
L’accertamento della presenza di alterazioni (lesioni) precancerose o del carcinoma del collo dell’utero (carcinoma della cervice uterina), del pene, dell’ano o dell’oro-faringe richiede l’esecuzione di un esame istologico. Questo esame richiede il prelievo di cellule del collo dell’utero con una spatolina (pap test), o una biopsia e può evidenziare cambiamenti morfologico-strutturali del tessuto. Relativamente al pap test, si possono distinguere vari gradi di alterazione cellulare, dalla displasia (anomalie nella forma e struttura delle cellule di grado più lieve) sino al carcinoma.
Il test HPV consente inoltre l'individuazione del tipo di HPV eventualmente presente nel tessuto analizzato (striscio cervicale, tampone o biopsia) mediante un test cosiddetto di amplificazione genetica. Il riscontro di un tipo di virus associato ad un alto rischio di carcinoma (tipi 16 o 18) richiede un approfondimento ed una eventuale cura precoce delle lesioni.
Per la prevenzione della trasmissione del Virus Hpv è utile innanzitutto rispettare le normali regole igieniche, evitare di camminare scalzi in ambienti come piscine o spogliatoi o sedersi su superfici comuni senza teli di protezione a diretto contatto con i genitali.
Il papilloma virus come detto è una malattia a trasmissione sessuale, per cui per limitarne fortemente il contagio è bene usare contraccettivi barriera ( preservativo maschile /femminile), tenendo presente però che la protezione sarà limitate alle zone del corpo protette.
Il vaccino soprattutto se fatto prima dell’inizio di attività sessuale nei ragazzi/e gioca un ruolo fondamentale.