
La menopausa fisiologica è definita in maniera retrospettiva dopo 12 mesi di assenza di ciclo mestruale, definita amenorrea e la causa risale all’esaurimento della riserva ovarica di una donna con la conseguente cessazione di produzione ormale.
In genere si verifica tra i 45 e i 55 anni di età, ma non sono rare forme di menopause precoce, prima dei 40 anni, anticipata, prima dei 45,e tardiva, dopo i 55 anni.
Già alcuni mesi prima della cessazione delle mestruazioni si osservano alterazioni del ciclo mestruale (mestruazioni ravvicinate e abbondanti oppure più distanziate tra di loro); il periodo tra l’inizio dell’irregolarità del ciclo mestruale e 12 mesi dopo l’ultima mestruazione prende il nome di perimenopausa.
Esiste, tuttavia, anche una forma di menopausa cosiddetta “iatrogena” o “indotta”, definita come la fine della funzionalità ovarica in seguito a procedure chirurgiche ( rimozione ovaie) o la chemioterapia.
Il calo degli estrogeni a seguito dell’inizio della menopausa può comportare frequentemente:
disturbi vasomotori (fino all’80% delle donne può presentare: vampate di calore, sudorazioni notturne, palpitazioni);
psicologici (tensione, ansia, depressione, irritabilità, sbalzi di umore, riduzione del desiderio sessuale);
genito-urinari (fino al 50% delle donne può presentare: secchezza vaginale, dolore o fastidio durante i rapporti, incontinenza urinaria);
aumento del peso corporeo, con distribuzione del grasso tipicamente al giro-vita, e un peggioramento della densità minerale ossea (osteoporosi post-menopausale).
Infine, è noto che il rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche aumenti per le donne dopo la menopausa.
L’approccio clinico alle donne in fase peri- o post-menopausale dovrebbe essere sempre individualizzato, identificando per ogni donna la presenza di disturbi, il profilo di rischio e l’eventuale indicazione alla terapia (ormonale o non-ormonale) più appropriata, non trascurando gli aspetti di prevenzione e di educazione comportamentale ad uno stile di vita sano.
Ciò richiede un approccio integrato e dedicato, che tenga conto di tutti i fattori in gioco.
Infatti la menopausa rimane per le donne un periodo complesso, anche sotto il profilo psicologico, spesso affrontato da un punto di vista clinico in modo poco strutturato o sottovalutato.
A tal fine potranno essere predisposti, secondo necessità e secondo le più importanti linee guida, le seguenti indagini:
Visita ginecologica/ endocrinologica
Visita ostetrica per la valutazione del pavimento pelvico
Esami ematochimici e/o ormonali specifici;
Mammografia e/o ecografia mammaria;
Densitometria ossea (MOC vertebra-femorale);
Ecografia pelvica e/o transvaginale;
Eventuali valutazioni specialistiche: visita urologica, visita ortopedica, visita fisiatrica, visita diabetologica, assistenza psicologica/psicosessuologica, valutazione dietistica;
Eventuali valutazioni presso ambulatori endocrinologici di secondo livello necessità (es. amb osteoporosi, etc…).
In assenza di controindicazioni e in caso di rapporto rischio-beneficio favorevole, la terapia ormonale sostitutiva può essere offerta alle donne sintomatiche con un’età inferiore ai 60 anni e/o a meno di 10 anni dall’insorgenza della menopausa. Attualmente, esistono diverse terapie ormonali, efficaci e sicure, che possono essere prescritte in maniera personalizzata sulla base della sintomatologia prevalente, dei fattori di rischio e della preferenza individuale della donna.
Ogni donna ha il diritto di scegliere consapevolmente come affrontare e con quale supporto questa delicata fase di cambiamento, esternare le proprie preoccupazioni e ricevere consigli appropriati per adattarsi al cambiamento senza dover fare rinunce nel suo quotidiano.
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