Il cuore contraendosi esercita una pressione, chiamata pressione arteriosa sistolica (o pressione massima), necessaria ad immettere e a far scorrere il sangue in vasi sanguigni denominati arterie, attraverso le quali vengono distribuiti ossigeno e sostanze nutritive a tutte le cellule dell'organismo. Dopo ogni contrazione il cuore si rilassa e la pressione si riduce raggiungendo un valore minimo definito pressione arteriosa diastolica (o pressione minima).
Si considera ottimale una pressione sistolica inferiore a 120 mmHg e una pressione diastolica inferiore a 80 mmHg, normale una pressione sistolica tra 120-129 mmHg e una diastolica tra 80-84 mmHg e normale-alta una pressione sistolica tra 130-139 mmHg e diastolica tra 85-89 mmHg.
Si parla quindi di pressione arteriosa elevata (ipertensione arteriosa) quando misurazioni effettuate ad entrambe le braccia, più volte consecutive e in giorni differenti, evidenzino valori superiori a 140mmHg per la pressione sistolica (massima) e/o a 90mmHg per la pressione diastolica (minima).
Oltre il 50% degli uomini e il 40% delle donne in Italia nella fascia di età 35-74 anni soffre di pressione alta.
Poiché l’ipertensione arteriosa non causa sintomi evidenti molte persone non sospettano di esserne affette.
Alcune caratteristiche manifestazioni dell’ipertensione danno come sintomi:
✅ mal di testa
✅ visione offuscata o doppia
✅ perdita di sangue dal naso
✅ affanno
✅ vertigini
In gravidanza è importante controllare la pressione arteriosa in maniera regolare. Misurare la pressione arteriosa durante la gestazione riduce il rischio di sviluppare una sindrome chiamata pre-eclampsia, caratterizzata da pressione arteriosa elevata (ipertensione arteriosa), gonfiori (edemi) e presenza di proteine nelle urine (proteinuria, condizione che può indicare un problema renale). La pre-eclampsia può indurre sofferenza alla placenta.
Stili di vita che influenzano negativamente il valore della pressione arteriosa sono:
➡️ abitudine al fumo
➡️ consumo eccessivo di sale
➡️ peso corporeo elevato
➡️ consumo di alcol
➡️ alimentazione troppo ricca di calorie, di grassi di origine animale (eccetto il pesce), di colesterolo e povera di fibre (scarsa nella quantità di verdura e frutta, cereali integrali e legumi).
Spesso, come origine dell'ipertensione, è chiamata in causa anche la familiarità. Va distinta, però, l'ereditarietà genetica.
L'aumento della pressione arteriosa con l'età non è fisiologico: è possibile mantenere per tutta la vita la pressione arteriosa a livelli ottimali seguendo comportamenti sani.
In un ristretto numero di persone, la pressione alta è causata dalla presenza di un'altra malattia (come Diabete mellito, Lupus eritematoso sistemico, ecc); in questo caso si parla di ipertensione secondaria.
Malattie renali
Anche l'utilizzo prolungato di farmaci antinfiammatori e di cortisone per bocca o per iniezione, l'assunzione di cocaina, di anfetamine o metanfetamine possono causare la comparsa di pressione alta.
La pressione arteriosa si misura con un apparecchio manuale o automatico, varia nel corso della giornata e dipende da vari fattori come, ad esempio, lo stato emotivo, la distanza dal pasto o l'attività fisica.
Per coloro che già sanno di essere ipertesi, la pressione arteriosa va misurata sempre alla stessa ora del giorno, possibilmente mattina e sera, in posizione seduta e sempre allo stesso braccio, dopo cinque minuti di riposo.
Prima di sottoporsi alla misurazione è consigliabile non fumare, non svolgere attività fisica nei 30 minuti precedenti.
Per contrastare l’ipertensione è necessario partire dalla modifica di stili di vita non salutari.
Qualora la pressione sistolica (massima) risulti superiore o uguale a 180mmHg e/o la pressione diastolica (minima) uguale o superiore a 110mmHg (ipertensione di grado 3), il medico può decidere di iniziare la cura (terapia) farmacologica immediatamente. Tuttavia, la terapia farmacologica da sola non basta e va sempre abbinata a uno stile di vita salutare.
Il farmaco prescritto dal medico dipende dal livello di pressione alta e dalla presenza di altri fattori di rischio cardiovascolare (colesterolo elevato e/o colesterolo HDL basso, diabete, abitudine al fumo) e di norma esplicitano il loro massimo effetto a partire dalle 2 alle 6 settimane dall’inizio della cura.
L’importanza dell’alimentazione:
✅ mangiare verdura e frutta.
✅ ridurre l’aggiunta di sale nella preparazione dei cibi
✅ consumare alimenti con pochi grassi di origine animale (grassi saturi) e colesterolo, poca carne, pochi formaggi e pochi insaccati
✅ mangiare con più frequenza il pesce
✅ consumare alimenti con alto contenuto di fibre (riso, pane e pasta integrali, verdura e frutta, legumi)
✅ limitare il consumo di alcol
✅ limitare il consumo di caffeina
Di fondamentale importanza inoltre:
✅ controllare il peso
✅ fare attività fisica in maniera regolare e quotidianamente
✅ non fumare
✅ controllare lo stress.
Avere la pressione arteriosa alta significa avere maggiore probabilità di essere colpiti da gravi malattie cardiovascolari come l'ictus o l'infarto del miocardio.
Gli organi che soffrono particolarmente con una pressione arteriosa alta sono il cuore, i reni, il cervello, gli occhi ed i vasi arteriosi in generale. Di solito, il rischio è proporzionale alla gravità dell'ipertensione, ma anche una forma moderata, se trascurata, nel tempo si può aggravare e causare danni seri.